Tassazione a Dubai: tutti i vantaggi del sistema fiscale degli Emirati
Uno sguardo alla situazione emiratina
Gli Emirati Arabi Uniti costituiscono la decima Nazione al mondo per PIL pro capite e la sua economia si basa principalmente sulle esportazioni di materie prime; principalmente petrolio e gas naturale. E' considerato uno degli stati più liberali del mondo mediorientale (e arabo in generale), con un sistema politico stabile e apparati socio-economici collaudati. Dal punto di vista costituzionale, è costituito da una serie di Emirati, ognuno con a capo uno sceicco, che godono di una certa autonomia in alcuni settori pubblici, tra cui l'economia e la gestione del fisco; non esiste, infatti, una legislazione unica in tale ambito e i singoli Emirati godono, in tal senso, di un'ampia autonomia decisionale.
Dubai e le tasse
Dubai è la città più ricca e famosa dello Stato e, dal punto di vista economico, probabilmente la più dinamica. Rispetto all'altro celebre Emirato della Nazione, quello di Abu Dhabi, Dubai detiene molte meno risorse energetiche a fini d'esportazione, di conseguenza la sua economia si è già da tempo adeguata per puntare forte su altri settori d'investimento, come il turismo e, più in generale, le attività del settore terziario; non a caso il governo dell'Emirato ha costituito zone di libera iniziativa economica, con l'intento di attirare investitori esteri. Entrando nel merito e volendo discutere di regime fiscale per persone fisiche e giuridiche, c'è da dire che, effettivamente, Dubai (e gli Emirati in generale) è un paradiso fiscale (https://danielepescaraconsultancy.com/come-funziona-la-tassazione-a-dubai/), tant'è che l'Italia, come ogni membro OCSE e dell'Unione Europea, ha inserito lo stato emiratino nella sua lista nera, contenente quei Paesi con regimi fiscali che non rispettano gli standard internazionali. La tassazione a Dubai, infatti, è basata su speciali agevolazioni che incentivano gli investitori nazionali o stranieri. Al giorno d'oggi non esiste un'imposta sul reddito delle persone fisiche né obblighi dichiarativi: per lavorare è richiesto solamente un permesso di soggiorno ottenibile tramite il datore di lavoro locale.
La situazione potrebbe sembrare estremamente rosea, ma è giusto precisare che, benché le finalità del governo siano rivolte ad aumentare l'appetibilità del proprio mercato attirando gli investitori stranieri, con tutto il loro bagaglio industriale, esiste una forma di regolamentazione che varia da Emirato a Emirato e in base al settore produttivo di riferimento; ad esempio, a Dubai le imposte sul reddito delle filiali estere di una banca si aggirano intorno al 20%, per industrie del settore petrolchimico, invece, si può arrivare fino al 55%. Come si può notare, l'imponibile, applicato all'utile netto prodotto, lievita nei confronti delle imprese impegnate nella produzione e distribuzione delle materie prime fossili, che naturalmente costituiscono la più grande fonte di ricchezza dell'intero Paese. Dal 1° gennaio 2018, gli Emirati Arabi e altri Stati del Golfo Persico hanno introdotto una nuova forma di tassazione per sopperire al costante calo del prezzo del greggio; la VAT (che non sarebbe altro che la nostra IVA) è imposta con un'aliquota del 5% sul valore di beni e servizi.
Su molti beni alimentari e di prima necessità, compagnie di trasporto internazionale, fornitori di petrolio e servizi sociali, tuttavia, la tassa non viene applicata. Per quanto riguarda il regime fiscale immobiliare, nell'Emirato di Dubai la tassa sulla proprietà per gli immobili commerciali è del 2,5% all'anno sul valore locativo, mentre per gli immobili residenziali è del 5% annuo; non esistono, invece, imposte su donazioni e successioni. Dal 2017 gli Emirati hanno introdotto accise su beni dannosi per la salute, come bevande gassate, energetiche, tabacco e suoi derivati; dal 2019 alla lista sono state aggiunte sigarette elettroniche e bibite zuccherate.
Zone franche
Probabilmente l'asso nella manica degli Emirati per attrarre investitori esteri sono le zone franche; dalla burocrazia molto snella che rende semplice e rapido l'insediamento di nuovi investitori e prive di qualsiasi limite per i trasferimenti di capitale, queste aree garantiscono alle imprese straniere un'esenzione fiscale per 50 anni. Nelle zone franche, inoltre, non è prevista tassazione sulle società per non meno di 15 anni rinnovabili, restrizioni valutarie e dazi doganali; al di fuori di esse esistono, infine, altri regimi agevolati accordati agli investitori. La maggior parte delle zone franche del Paese si trovano proprio a Dubai; le più famose sono:
- Jebel Ali Free Zone;
- Dubai Airport Free Zone;
- Dubai Technology;
- E-Commerce e Media Free Zone;
- Dubai Cars and Automotive Free Zone;
- Dubai Gold and Diamond Park.